BoboOlympic 2010: Che miseria!

21 febbraio 2010

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Sarà sfortuna? Che dire: il medagliere italiano piange, per non dire che ha le convulsioni.
Le cause? Pochissime medaglie, tre quarti posti e l'effetto post Torino.
A Torino l'olimpiade era casalinga e se gli sport non erano vincolati al giudizio umano rimaneva comunque negli atleti lo spirito combattivo della bella figura di fronte al proprio pubblico.
Risultato un'evento a cinque cerchi sopra la media per le prestazioni degli azzurri e tanti successi inaspettati.
Poi qualche medaglia di legno di troppo, specie nella velocità dello sci alpino che anche in questo quadriennio gira a vuoto e senza allori.E poi c'è una considerazione onesta sa fare: in Italia, secondo il mio modesto parere, si investe poco sugli sport invernali. In alcune discipline siamo assenti da tempi immemori, se si esclude la precedente olimpiade dove per regolamento eravamo costretti a parteciapare a tutte le gare, e in molte altre la squadra o è troppo vecchia o clamorosamente sbaglia il grande appuntamento.

Per il resto tra qualche disorganizzazione l'Olimpiade prosegue per la sua strada: nessuna novità di rilievo anche se il sospetto che le condizioni ambientali stiano condizionando alcune gare.

Dispiace che lo spirito dei cinque cerchi non sia sempre ascoltato: Plushenko, dio del pattinaggio di figura, minaccia vendette alla federazione e contestazioni varie girano attorno a questa disciplina.
Anche qui la medaglia è assegnata per il voto dei giudici, quindi passibile di contestazione e strani disegni, ma una cosa fa pensare: il lettore più scaltro ricorderà che questo discorso era già stato fatto a Pechino ma guarda caso in queste contestatissime discipline casualmente il presidente della federazione internazionale, colui che è in grado di cambiare o correggere eventuali furbate, è proprio un italiano, Ottavio Cinquanta, con qualche sassolino sulle scarpe nella sua storia da presidente. Mah!

Noi torniamo domani e parleremo della pista da slittino e di Freestyle!

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