Il lato oscuro della Disney
29 novembre 2012
Walt Disney Pictures è da lunedì proprietaria della società di produzione LucasFilm e quindi di tutti i diritti dei film della saga di Star Wars. Da ieri sul canale ufficiale di Youtube dei parchi Disney è apparso un video che ritrae Darth Vader intento a divertirsi in uno dei parchi giochi a tema che la Disney ha in tutto il mondo: il cattivo della saga creata da Lucas si diverte cavalcando una giostra, comprando pop corn e provando a sfilare la famosa spada nella roccia, sempre tenuto d’occhio dalle sue guardie imperiali.
Carry on
25 novembre 2012
La canzone di questa domenica è dei Fun. che tornano su Raibobo.it dopo qualche mese con il terzo singolo tratto dal cd Some nìghts.
Il pezzo si chiama Carry on e conferma il grande sauccesso di questo disco.
Buona domenica a tutti
Il pezzo si chiama Carry on e conferma il grande sauccesso di questo disco.
Buona domenica a tutti
CineBobo n° 106: Argo
24 novembre 2012
Argo
Cast: Ben Affleck, Bryan Cranston, John Goodman, Taylor Schilling, Kyle Chandler, Alan Arkin, Victor Garber, Titus Welliver, Clea DuVall, Tate Donovan, Adrienne Barbeau, Richard Kind
Regia: Ben Affleck
Genere: Drammatico
Durata: 120 minuti
Produzione: Stati Uniti 2012
Ottima l'interpretazione di Kirsten Dunst che merità metà del voto di questo film con un'interpretazione convicente e salda da donna protagonista, cinica e "con i pantaloni"
Gran bel film. Premetto che ho un debole per i thriller a sfondo politico molto spy story.
Il cast, se si toglie Affleck, potrebbe essere di livello medio, ma si lavora molto nel trucco e nel tentativo di mettere in parallelo una situazione oggettivamente complicata con una storia che a tratti sembra ridicola.
Questo parallelismo premia un film che rischia addirittura di essere eccessivamente patriottistico ma che tiene incollato lo spettatore con una storia tra il serio e l'ironico.
Grande interpretazione di Affleck a cui va aggiunto l'obiettivo pienamente raggiunto di avere retto una regia complicata vista la dinamicità di luoghi e scene.
Consigliatissimo!
Consigliato... ai conservatori e a quelli che si commuovo a ogni segno di patriottismo
Sconsigliato... agli anti-americani... per loro risulterebbe troppo eccessivo
Si ringrazia Gabriele per la visione. Il riassunto della trama è a cura di FilmUp.
Sabrinona Ferilli
22 novembre 2012
Molti sanno della mia passione per Radio 2.
Oggi vi consiglio Radio 2 SuperMax, una trasmissione che va in onda sulla suddetta radio dal lunedì al venerdì dalle 11.00 alle 12.25, condotto da Max Giusti e Francesca Zanni.
Questo spezzone letteralmente da lacrime vede la partecipazione di Paola Cortellesi e Max nel ruolo di Sabrina Ferilli, grande interprete di fiction e di spot
Oggi vi consiglio Radio 2 SuperMax, una trasmissione che va in onda sulla suddetta radio dal lunedì al venerdì dalle 11.00 alle 12.25, condotto da Max Giusti e Francesca Zanni.
Questo spezzone letteralmente da lacrime vede la partecipazione di Paola Cortellesi e Max nel ruolo di Sabrina Ferilli, grande interprete di fiction e di spot
Sala Ovale: Obama 2, il ritorno!
21 novembre 2012
Alla fine, come ampiamente prevedibile nonostante qualche sondaggio un po' troppo ottimista per il Gop, Barack Obama si è confermato alla Casa Bianca. L'America non scherza e quando si tratta di politica, si conferma conservatrice: al presidente in carica, l'incumbent, di norma si dà sempre la seconda possibilità. Rare, rarissime le eccezioni in epoca moderna. Mitt Romney se l'è giocata abbastanza bene negli stati incerti, ma li ha persi tutti ad eccezione del North Carolina. E' il fallimento della strategia dei santoni repubblicani à la Karl Rove, quelli che teorizzavano la conquista di Ohio, Florida e Virginia, quindi di un altro paio di stati dell'ovest (come Colorado e Iowa) e infine il New Hampshire per dare la spallata finale. Niente di tutto ciò è accaduto. Al di là della storia e del conservatorismo politico degli Stati Uniti, la sconfitta del Grand Old Party deve far riflettere: basta guardare la mappa d'America, il cosiddetto collegio elettorale, per capire che se i repubblicani non sterzano, non governeranno più il paese per generazioni (almeno una). Si sono arroccati su posizioni estreme e populiste, dando spazio (troppo) ai Tea Party - che di norma le elezioni le perdono - e alienandosi il consenso delle minoranze e dei giovani. Il grande problema della destra americana sono i latinos, la più grande minoranza che sta soppiantando lo zoccolo duro di vecchi bianchi che alimenta le urne repubblicane. George W. Bush lo sapeva, lui da governatore del Texas si era mostrato moderato con loro, tant'è che riuscì a intercettarne il consenso. Da tempo un altro Bush, Jeb, invoca un cambio di passo, suggerisce di guardare più in là del proprio naso, spinge Marco Rubio - l'enfant prodige della destra, giovanissimo senatore d'origine cubana della Florida. Fino a oggi vanamente. Anche Romney, che è sempre stato un moderato, ha dovuto abbracciare posizioni estreme per vincere le primarie. E' questa la missione degli sconfitti da qui al 2016, quando probabilmente scenderanno in campo i big che in questa tornata sono rimasti in ombra: darsi una linea, una visione, un progetto. Smettere di vivacchiare e di guardare al passato più nero.
Gelosia
20 novembre 2012
Sapete come questo sito sia sempre stato vicino ai Modà fin dai loro esordi, quando ancora non erano conosciuti.
E' uscito il loro ultimo singolo in collaborazione con Bianca Antzei.
Si intitola "Gelosia"
A me piace assai
E' uscito il loro ultimo singolo in collaborazione con Bianca Antzei.
Si intitola "Gelosia"
A me piace assai
Girl on fire
18 novembre 2012
Il pezzo che vi propongo questa domenica è di Alicia Keys ed è il pezzo che annuncia l'arrivo dell'omonimo quinto album in studio della cantante.
Il titolo è Girl on fire
Nell'augurarvi buona domenica vi ricordo l'appuntamento di oggi alle 16.50 su Top Radio (www.raibobo.it/radio) per i finali di Serie A
Il titolo è Girl on fire
Nell'augurarvi buona domenica vi ricordo l'appuntamento di oggi alle 16.50 su Top Radio (www.raibobo.it/radio) per i finali di Serie A
Raibobo OST: Pearl Harbour
17 novembre 2012
La colonna sonora scelta questa settimana è tratta da un Kolossal del 2001 Pearl Harbor.
Il secondo invece è la canzone che accompagna il film: l'interprete è Faith Hill e questa è "There you'll be"
Il primo pezzo è il pezzo principale della colonna sonora, firmata Hans Zimmer
Il secondo invece è la canzone che accompagna il film: l'interprete è Faith Hill e questa è "There you'll be"
Candy
11 novembre 2012
Cerchiamo di passare una domenica in maniera spensierata.
Oggi vi propongo uno dei pezzi più suonati del momento.
Lui è l'ex Take That Robbie Williams, e questo è il suo ultimo richiestissimo singolo "Candy".
Buona domenica da Raibobo.it
Oggi vi propongo uno dei pezzi più suonati del momento.
Lui è l'ex Take That Robbie Williams, e questo è il suo ultimo richiestissimo singolo "Candy".
Buona domenica da Raibobo.it
Raibobo OST: Skyfall
10 novembre 2012
La colonna sonota di oggi è recentissima: è quella dell'episodio di 007 attualmente nelle sale.
Lei è Adele, e questa è Skyfall!
Sala Ovale: USA 2012
6 novembre 2012
PARTE CON L'EDITORIALE DEL MATZ LA LUNGA GIORNATA DI USA 2012, LA GIORNATA DELLE PRESIDENZIALI AMERICANE.
VI RICORDIAMO DALLE 22.00 LA LUNGA DIRETTA NOTTURNA IN SIMULCAST RAIBOBO.IT E TUTTOILCALCIOBLOG.IT
Con ogni probabilità, comunque vadano le elezioni americane di ogg, Barack Obama sarà il primo presidente della modernità a essere rieletto con un margine inferiore sul rivale rispetto alla sua prima volta, nel 2008. Quattro anni fa ricordiamo tutti le folle in delirio, le lacrime su quel prato immenso di Chicago mentre la Cnn mandava in sovrimpressione l'annuncio che lui, il giovane senatore dell'Illinois, era stato eletto quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti d'America. Di tempo ne è passato da allora, il sogno ha ben presto lasciato spazio alla delusione. La verve obamiana si è ingrigita, è diventata retorica spicciola. Oggi il presidente che sembrava il Messia calato sulla Terra rischia di perdere la Casa Bianca, lasciandola a un miliardario mormone che in altri tempi non avrebbe neppure potuto immaginare di giocarsi l'elezione alla più importante carica politica che ci sia al mondo. Mitt Romney è un manager freddo del Michigan trapiantato in Massachusetts, un signore che non scalda i cuori né suscita particolari emozioni. Non è Marco Rubio, l'enfant prodige del Grand Old Party che si è ritagliato uno spazio sempre più importante all'interno del partito. Non è Chris Christie, l'enorme, popolarissimo e simpaticissimo governatore del New Jersey. Non è neppure Jeb Bush, l'unico che – così dicono i bene informati – avrebbe fatto perdere il sonno a Barack Obama. Romney ha vinto le primarie perché era il meno peggio tra i contendenti in campo: Rick Santorum e Newt Gingrich erano qualcosa di terribile, mentre il vegliardo Ron Paul era lì a portare avanti la battaglia libertaria con il suo alone di romanticismo d'antan. Eppure, dopo il dibattito di Denver, il mormone ha recuperato gran parte dello svantaggio che aveva rispetto al presidente uscente. Quella sera ha trionfato, facendo apparire Obama vecchio, superato, incapace di replicare. E anche i dibattiti successivi – pur vinti dall'incumbent – non hanno rovinato il cosiddetto momentum romneyano. La gara è tosta, i due sono gomito a gomito. Anzi, secondo i sondaggi, nel voto popolare potrebbe pure spuntarla il repubblicano. Il problema è che in America conta il collegio, lo stato incerto, il battleground: è lì che si decide la partita. E qui, per Romney, sono dolori. Senza Ohio il Gop non si prende la Casa Bianca, dice la storia. E l'Ohio sembra essere destinato a tuffarsi nelle braccia do Obama, checché ne dica Karl Rove, convintissimo che alla fine l'ex governatore del Massachusetts vincerà le elezioni. A Barack basta poco, pochissimo per spuntarla: basta tenersi l'Ohio o la coppia Wisconsin-Iowa. Non serve molto. Il suo sfidante, invece, è obbligato a recuperare il terreno perso nel 2008 e ad aggiungere qualcosa in più. Ma il tempo stringe, e la missione sembra sempre più disperata. D'altronde, gli americani misericordiosi concedono quasi sempre una seconda chance. Solo con Jimmy Carter non l'hanno fatto, preferendogli Ronald Reagan. Scelta obbligata, dal momento che mentre il presidente democratico parlava di diritti umani, l'Ambasciata di Washington a Teheran con i suoi funzionari era nelle mani dei pasdaran. L'altra eccezione è rappresentata da George H.W. Bush, nel 1992. Ma in questo caso non fu colpa sua: Ross Perot, terzo incomodo, aiutò (e non poco) Bill Clinton a trionfare.
VI RICORDIAMO DALLE 22.00 LA LUNGA DIRETTA NOTTURNA IN SIMULCAST RAIBOBO.IT E TUTTOILCALCIOBLOG.IT
Con ogni probabilità, comunque vadano le elezioni americane di ogg, Barack Obama sarà il primo presidente della modernità a essere rieletto con un margine inferiore sul rivale rispetto alla sua prima volta, nel 2008. Quattro anni fa ricordiamo tutti le folle in delirio, le lacrime su quel prato immenso di Chicago mentre la Cnn mandava in sovrimpressione l'annuncio che lui, il giovane senatore dell'Illinois, era stato eletto quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti d'America. Di tempo ne è passato da allora, il sogno ha ben presto lasciato spazio alla delusione. La verve obamiana si è ingrigita, è diventata retorica spicciola. Oggi il presidente che sembrava il Messia calato sulla Terra rischia di perdere la Casa Bianca, lasciandola a un miliardario mormone che in altri tempi non avrebbe neppure potuto immaginare di giocarsi l'elezione alla più importante carica politica che ci sia al mondo. Mitt Romney è un manager freddo del Michigan trapiantato in Massachusetts, un signore che non scalda i cuori né suscita particolari emozioni. Non è Marco Rubio, l'enfant prodige del Grand Old Party che si è ritagliato uno spazio sempre più importante all'interno del partito. Non è Chris Christie, l'enorme, popolarissimo e simpaticissimo governatore del New Jersey. Non è neppure Jeb Bush, l'unico che – così dicono i bene informati – avrebbe fatto perdere il sonno a Barack Obama. Romney ha vinto le primarie perché era il meno peggio tra i contendenti in campo: Rick Santorum e Newt Gingrich erano qualcosa di terribile, mentre il vegliardo Ron Paul era lì a portare avanti la battaglia libertaria con il suo alone di romanticismo d'antan. Eppure, dopo il dibattito di Denver, il mormone ha recuperato gran parte dello svantaggio che aveva rispetto al presidente uscente. Quella sera ha trionfato, facendo apparire Obama vecchio, superato, incapace di replicare. E anche i dibattiti successivi – pur vinti dall'incumbent – non hanno rovinato il cosiddetto momentum romneyano. La gara è tosta, i due sono gomito a gomito. Anzi, secondo i sondaggi, nel voto popolare potrebbe pure spuntarla il repubblicano. Il problema è che in America conta il collegio, lo stato incerto, il battleground: è lì che si decide la partita. E qui, per Romney, sono dolori. Senza Ohio il Gop non si prende la Casa Bianca, dice la storia. E l'Ohio sembra essere destinato a tuffarsi nelle braccia do Obama, checché ne dica Karl Rove, convintissimo che alla fine l'ex governatore del Massachusetts vincerà le elezioni. A Barack basta poco, pochissimo per spuntarla: basta tenersi l'Ohio o la coppia Wisconsin-Iowa. Non serve molto. Il suo sfidante, invece, è obbligato a recuperare il terreno perso nel 2008 e ad aggiungere qualcosa in più. Ma il tempo stringe, e la missione sembra sempre più disperata. D'altronde, gli americani misericordiosi concedono quasi sempre una seconda chance. Solo con Jimmy Carter non l'hanno fatto, preferendogli Ronald Reagan. Scelta obbligata, dal momento che mentre il presidente democratico parlava di diritti umani, l'Ambasciata di Washington a Teheran con i suoi funzionari era nelle mani dei pasdaran. L'altra eccezione è rappresentata da George H.W. Bush, nel 1992. Ma in questo caso non fu colpa sua: Ross Perot, terzo incomodo, aiutò (e non poco) Bill Clinton a trionfare.
Troppo buono
4 novembre 2012
Questo è il quinto singolo estratto dall' album di Tiziano Ferro "L'amore è una cosa semplice"
Il video è ambientato durante uno dei concerti estivi del famoso cantante all'Olimpico di Roma
Buona domenica da Raibobo.it
Il video è ambientato durante uno dei concerti estivi del famoso cantante all'Olimpico di Roma
Buona domenica da Raibobo.it
Raibobo OST: Forrest Gump
3 novembre 2012
Questa settimana ritorna la rubrica dedicata alle colonne sonore dei film più belle!
Questo è il soundtrack di Forrest Gump, scritto da Alan Silvestri
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