Bobo Hockey: 1a Settimana
Cari amici di BoboHockey , giovedì è iniziato il 77° campionato di Hockey su ghiaccio. In questa stagione ho deciso di postare solo i risultati con classifica alla fine di ogni settimana; un breve commento invece lo scriverò solo al termine di ogni round
1° giornata Serie A (giovedì 23 settembre 2010)
Ritten Sport Renault Trucks - HC Bolzano 2:5 (2:1, 0:2, 0:2)
1:0 Luca Ansoldi (2.55), 2:0 Roland Ramoser (7.36), 2:1 Nick Mazzolini (10.34), 2:2 Christian Borgatello (22.49), 2:3 Nick Mazzolini (39.32), 2:4 Nick Souza (46.42), 2:5 Nick Souza (53.40)
HC Valpellice Arce - SHC Fassa 5:3 (0:0, 2:1, 3:1)
1:0 Ryan Mc Donough (28.55), 2:0 Trevor Johnson (32.35), 2:1 Mattia Bernard (37.49), 3:1 Luciano Aquino (45.28), 3:2 Jan Nemecek (47.08), 4:2 Alex Nikiforuk (57.35), 4:3 Derek Karl Edwardson (58.40), 5:3 Ryan Mc Donough (59.59)
Aquile Pontebba - Tegola Canadese Alleghe 2:1 (0:1, 1:0, 1:0)
0:1 Niklas Anger (14.26), 1:1 Luca Felicetti (33.06), 2:1 Andreas Lutz (47.23)
SG Cortina De Vilmont - HC Val Pusteria 1:4 (0:1, 1:2, 0:1)
0:1 Joe Jensen (18.39), 1:1 Andrea Moser (30.28), 1:2 Taggart Desmet (34.41), 1:3 Patrick Bona (35.40), 1:4 Rob Sirianni (48.31)
ha riposato: Supermercati Migross Asiago
2° giornata Serie A (sabato 25 settembre 2010)
HC Bolzano - SG Cortina De Vilmont 3:0 (0:0, 3:0, 0:0)
1:0 Marco Insam (23.09), 2:0 Colton Fretter (27.05), 3:0 Nick Mazzolini (38.30)
Tegola Canadese Alleghe - Supermercati Migross Asiago 3:8 (2:1, 0:2. 1:5)
1:0 Daniele Veggiato (11.35), 1:1 John Parco (12.14), 2:1 Mac Faulkner (15.06), 2:2 Layne Ulmer (23.10), 2:3 Layne Ulmer (31.20), 2:4 Adam Henrich (42.17), 2:5 Michael Henrich (45.37), 2:6 Matt De Marchi (53.56), 2:7 Dave Borrelli (56.40), 3:7 Mac Faulkner (58.45), 3:8 Marco Rossi (59.15)
SHC Fassa - Ritten Sport Renault Trucks 1:4 (0:2, 1:0, 0:2)
0:1 Daniel Tudin (7.22), 0:2 Daniel Tudin (9.12), 1:2 Derek Karl Edwardson (25.57), 1:3 Daniel Tudin (40.35), 1:4 Emanuel Scelfo (41.43)
HC Val Pusteria - Aquile Pontebba 5:3 (0:1, 3:1, 2:1)
0:1 Lance Stephen Monych (00.16), 1:1 Fredrik Persson (28.24), 2:1 Alex Frei (37.18), 3:1 Robert Sirianni (38.23), 3:2 Dimitri Lavrentiev (39.59), 4:2 Alex Frei (48.43), 5:2 Max Oberrauch (58.20), 5:3 Marty Guerin (58.50)
ha riposato: HC Valpellice Arce
Classifica di Serie A dopo la seconda giornata
1. HC Bolzano 6
2. HC Val Pusteria 6
3. Supermercati Migross Asiago 3 (-1 partita)
4. HC Valpellice Arce 3 (-1 partita)
5. Ritten Sport Renault Trucks 3
6. Aquile Pontebba 3
7. SHC Fassa 0
8. Tegola Canadese Alleghe 0
9. SG Cortina De Vilmont 0
1° giornata Serie A (giovedì 23 settembre 2010)
Ritten Sport Renault Trucks - HC Bolzano 2:5 (2:1, 0:2, 0:2)
1:0 Luca Ansoldi (2.55), 2:0 Roland Ramoser (7.36), 2:1 Nick Mazzolini (10.34), 2:2 Christian Borgatello (22.49), 2:3 Nick Mazzolini (39.32), 2:4 Nick Souza (46.42), 2:5 Nick Souza (53.40)
HC Valpellice Arce - SHC Fassa 5:3 (0:0, 2:1, 3:1)
1:0 Ryan Mc Donough (28.55), 2:0 Trevor Johnson (32.35), 2:1 Mattia Bernard (37.49), 3:1 Luciano Aquino (45.28), 3:2 Jan Nemecek (47.08), 4:2 Alex Nikiforuk (57.35), 4:3 Derek Karl Edwardson (58.40), 5:3 Ryan Mc Donough (59.59)
Aquile Pontebba - Tegola Canadese Alleghe 2:1 (0:1, 1:0, 1:0)
0:1 Niklas Anger (14.26), 1:1 Luca Felicetti (33.06), 2:1 Andreas Lutz (47.23)
SG Cortina De Vilmont - HC Val Pusteria 1:4 (0:1, 1:2, 0:1)
0:1 Joe Jensen (18.39), 1:1 Andrea Moser (30.28), 1:2 Taggart Desmet (34.41), 1:3 Patrick Bona (35.40), 1:4 Rob Sirianni (48.31)
ha riposato: Supermercati Migross Asiago
2° giornata Serie A (sabato 25 settembre 2010)
HC Bolzano - SG Cortina De Vilmont 3:0 (0:0, 3:0, 0:0)
1:0 Marco Insam (23.09), 2:0 Colton Fretter (27.05), 3:0 Nick Mazzolini (38.30)
Tegola Canadese Alleghe - Supermercati Migross Asiago 3:8 (2:1, 0:2. 1:5)
1:0 Daniele Veggiato (11.35), 1:1 John Parco (12.14), 2:1 Mac Faulkner (15.06), 2:2 Layne Ulmer (23.10), 2:3 Layne Ulmer (31.20), 2:4 Adam Henrich (42.17), 2:5 Michael Henrich (45.37), 2:6 Matt De Marchi (53.56), 2:7 Dave Borrelli (56.40), 3:7 Mac Faulkner (58.45), 3:8 Marco Rossi (59.15)
SHC Fassa - Ritten Sport Renault Trucks 1:4 (0:2, 1:0, 0:2)
0:1 Daniel Tudin (7.22), 0:2 Daniel Tudin (9.12), 1:2 Derek Karl Edwardson (25.57), 1:3 Daniel Tudin (40.35), 1:4 Emanuel Scelfo (41.43)
HC Val Pusteria - Aquile Pontebba 5:3 (0:1, 3:1, 2:1)
0:1 Lance Stephen Monych (00.16), 1:1 Fredrik Persson (28.24), 2:1 Alex Frei (37.18), 3:1 Robert Sirianni (38.23), 3:2 Dimitri Lavrentiev (39.59), 4:2 Alex Frei (48.43), 5:2 Max Oberrauch (58.20), 5:3 Marty Guerin (58.50)
ha riposato: HC Valpellice Arce
Classifica di Serie A dopo la seconda giornata
1. HC Bolzano 6
2. HC Val Pusteria 6
3. Supermercati Migross Asiago 3 (-1 partita)
4. HC Valpellice Arce 3 (-1 partita)
5. Ritten Sport Renault Trucks 3
6. Aquile Pontebba 3
7. SHC Fassa 0
8. Tegola Canadese Alleghe 0
9. SG Cortina De Vilmont 0
By il Feffe … inviato di RaiBobo Hockey
CineBobo n° 63: Shrek! E vissero felici e contenti..
19 settembre 2010
Shrek e vissero felici e contentin
Cast (voci versione inglese): Mike Myers, Cameron Diaz, Eddie Murphy, Antonio Banderas, Julie Andrews, Justin Timberlake, Maya Rudolph, Jon Hamm, Amy Sedaris, Eric Idle
Genere: Animazione
Durata: 93 minuti
Produzione: U.S.A. 2010
Dopo aver sfidato un terribile drago, salvato una bella principessa e preso le redini del regno dei suoceri, cosa può fare d'altro un orco? Beh, se siete Shrek, diventerete un ottimo uomo di casa. Invece di spaventare gli abitanti del villaggio come una volta, Shrek si trova ad autografare forconi. Cosa è successo al ruggito di quest'orco? Colmo di nostalgia verso i giorni in cui si sentiva un "vero orco", Shrek stringe un patto con il nano Tremotino. Così Shrek finisce per ritrovarsi in una folle versione alternativa di Molto Molto Lontano, dove gli orchi vengono cacciati, Tremotino è re e Shrek e Fiona non si sono mai incontrati. Ora tocca a Shrek disfare tutto quello che ha dovuto combinare per salvare i suoi amici, riprendere il potere e riconquistare il suo unico vero amore.
Che dire! E' stato giusto dare una conclusione a questa serie di grandissimo successo! A pensar male però forse non era necessario se questo è il risultato. Si ride poco, il 3D non è esaltante, poche battute nuove e molto reciclo delle vecchie serie.
Onestamente mi aspettavo qualcosina in più, ma ragigunge la sufficienza stantata per un giudizio globale della serie e per qualche scelta azzeccata (poche a dir la verità)
Preoccupante la penuria di idee nel panorama cinematografico del momento!
Consigliato... a chi adora il Gatto con gli Stivali! Il migliore del film
Sconsigliato... a chi pensava di ridere a crepapelle come l'ultima volta!
Ringrazio Francesco CavaCava per la visione. Il riassunto della trama è a cura di FilmUp.
Da vedere
Ho scoperto le due fontane più belle del mondo
Banpo Bridge Fountain, Seoul, South Korea
Floating Fountains, Osaka, Japan
Bobo Hockey: Inizia la nuova stagione
Cari amici di RaiBobo, riprende la rubrica BoboHockey.
Un grazie specialissimo a Bobo che anche quest’anno ci concede uno spazio per diffondere e promuovere lo sport più bello del mondo.
Con la Supercoppa è iniziata ufficialmente la season 2010/2011 dopo l’hockey estivo fatto di tornei e amichevoli di lusso. Come lo scorso anno Renon si prende la rivincita e bissa il successo del 2009. A farne le spese sempre i Campioni d’Italia in carica – Bolzano nel 2009 e Asiago nel 2010.
A risolvere la sfida a favore dei lupi di Collalbo, guidati da coach Erwin Kostner, sono state le reti di Jan Tudin e Emmanuel Scelfo nel primo drittel e di Ryan Watson nel terzo. Il golie Fredric Cloutier esce dal ghiaccio dell’Odegar di Asiago con il primo shot out stagionale.
SUPERCOPPA ITALIANA FELICETTI – ASIAGO – 16 Settembre 2010
SUPERMERCATI MIGROSS ASIAGO – RITTEN SPORT RENAULT TRUCKS 0-3 (0-2/0-0/0-1)
Marcatori: 02:26 (0-1) Tudin (F.Ploner/Baker); 18:55 (0-2) Scelfo (Baker/Tudin); 44:01 (0-3) Watson;
Formazione Asiago: Perugini (Pavone); Miglioranzi, A. Henrich, De Marchi, Strazzabosco, Plastino, Kovacevic, Benetti, Ulmer, Rossi, N.Tessari, Borrelli, M.Tessari, Vigilante, Presti, Busa, Gorza, Parco, M.Henrich, Stevan; All: Harrington;
Formazione Ritten: Cloutier (Niedestatter); Nyrhinen, K.Ploner, Buckley, Gruber, Bregenzer, F.Ploner, Spinell, Rasom, Fauster, Higgins, Scelfo, Baker, Watson, Tudin, Ramoser, Daccordo, L.Ansoldi; All: Kostner.
Giovedì 23 inizia il campionato e noi come sempre ci saremo!
BoboHockey … hockey is my life!
Un grazie specialissimo a Bobo che anche quest’anno ci concede uno spazio per diffondere e promuovere lo sport più bello del mondo.
Con la Supercoppa è iniziata ufficialmente la season 2010/2011 dopo l’hockey estivo fatto di tornei e amichevoli di lusso. Come lo scorso anno Renon si prende la rivincita e bissa il successo del 2009. A farne le spese sempre i Campioni d’Italia in carica – Bolzano nel 2009 e Asiago nel 2010.
A risolvere la sfida a favore dei lupi di Collalbo, guidati da coach Erwin Kostner, sono state le reti di Jan Tudin e Emmanuel Scelfo nel primo drittel e di Ryan Watson nel terzo. Il golie Fredric Cloutier esce dal ghiaccio dell’Odegar di Asiago con il primo shot out stagionale.
SUPERCOPPA ITALIANA FELICETTI – ASIAGO – 16 Settembre 2010
SUPERMERCATI MIGROSS ASIAGO – RITTEN SPORT RENAULT TRUCKS 0-3 (0-2/0-0/0-1)
Marcatori: 02:26 (0-1) Tudin (F.Ploner/Baker); 18:55 (0-2) Scelfo (Baker/Tudin); 44:01 (0-3) Watson;
Formazione Asiago: Perugini (Pavone); Miglioranzi, A. Henrich, De Marchi, Strazzabosco, Plastino, Kovacevic, Benetti, Ulmer, Rossi, N.Tessari, Borrelli, M.Tessari, Vigilante, Presti, Busa, Gorza, Parco, M.Henrich, Stevan; All: Harrington;
Formazione Ritten: Cloutier (Niedestatter); Nyrhinen, K.Ploner, Buckley, Gruber, Bregenzer, F.Ploner, Spinell, Rasom, Fauster, Higgins, Scelfo, Baker, Watson, Tudin, Ramoser, Daccordo, L.Ansoldi; All: Kostner.
Giovedì 23 inizia il campionato e noi come sempre ci saremo!
BoboHockey … hockey is my life!
Bobo's Life: Certi vuoti
13 settembre 2010
Cari amici di RaiBobo.it, questo mese la rubrica dedicata ai pensieri che girano per la testa di Raibobo è postuma. Toccando il toccabile, non perchè sono passato a miglior vita ma in considerazione dei tanti impegni di lavoro e studio mi sono preso avanti con il lavoro, come ultimamente faccio per tutte le pubblicazioni di questo sito.
Avviso ai naviganti: se non avete la minima intenzione di tagliarvi le vene con l'ennesima lagna, girate la rotellina del vostro mouse e passate oltre! Avvisati.
Oggi tra l'altro era (e uso già il passato) il giorno dell' ennesimo "fallimentare" tentativo di concludere certi miei impegni.
Sarà la solita scusa campata per aria, anzi probabilmente lo è ma le circostanze non hanno permesso una vigilia felice per questo tentativo e ci ritroviamo a piangerci addosso per l'ennesima volta.
Sto guardando fuori dalla finestra in questo istante: è la tipica giornata settembrina, quella spazzata dal vento che si sta portando via l'estate, l'ennesima, la ventottesima, uguale alle ultime dieci o giù di lì.
Pochi raggi di sole, qualche lacrima, la solita insoddisfazione, la solita incapacità di guardare indietro dicendo "Ho voltato pagina".
Il vento si porta via l'estate e la bella stagione. Sta per arrivare la stagione delle giornate grigie, quelle che non ti risollevano l'umore in nessun modo.
E ci arriveremo col morale a terra, consapevoli che sotto i piedi abbiamo una terra che non ci appartiene; vorremmo essere altrove, in mezzo a persone che mi hanno fatto capire cosa vuol dire vivere, in mezzo agli amici.
O forse no ... forse nemmeno quelli sono solo frutto di una fantasia che chiderebbe a loro molto di più ma che invece li vede spazzati da quel vento di cui sopra.
Si abbassa il vento in questo momento, il sole illumina il silenzio che mi circonda, silenzio sintomo di un vuoto che cresce intorno e dentro di me... un vuoto esistenziale che sta avendo il sopravvento.
Avviso ai naviganti: se non avete la minima intenzione di tagliarvi le vene con l'ennesima lagna, girate la rotellina del vostro mouse e passate oltre! Avvisati.
Oggi tra l'altro era (e uso già il passato) il giorno dell' ennesimo "fallimentare" tentativo di concludere certi miei impegni.
Sarà la solita scusa campata per aria, anzi probabilmente lo è ma le circostanze non hanno permesso una vigilia felice per questo tentativo e ci ritroviamo a piangerci addosso per l'ennesima volta.
Sto guardando fuori dalla finestra in questo istante: è la tipica giornata settembrina, quella spazzata dal vento che si sta portando via l'estate, l'ennesima, la ventottesima, uguale alle ultime dieci o giù di lì.
Pochi raggi di sole, qualche lacrima, la solita insoddisfazione, la solita incapacità di guardare indietro dicendo "Ho voltato pagina".
Il vento si porta via l'estate e la bella stagione. Sta per arrivare la stagione delle giornate grigie, quelle che non ti risollevano l'umore in nessun modo.
E ci arriveremo col morale a terra, consapevoli che sotto i piedi abbiamo una terra che non ci appartiene; vorremmo essere altrove, in mezzo a persone che mi hanno fatto capire cosa vuol dire vivere, in mezzo agli amici.
O forse no ... forse nemmeno quelli sono solo frutto di una fantasia che chiderebbe a loro molto di più ma che invece li vede spazzati da quel vento di cui sopra.
Si abbassa il vento in questo momento, il sole illumina il silenzio che mi circonda, silenzio sintomo di un vuoto che cresce intorno e dentro di me... un vuoto esistenziale che sta avendo il sopravvento.
La sala Ovale: il razzismo
1 settembre 2010
I buu allo stadio sono ormai un triste rituale, è sufficiente che scenda in campo un giocatore di colore per scatenare commenti ironici e fischi infami di tifosi che si accomodano in curva con tutt’altra volontà che quella di gustarsi, divertendosi, una partita di calcio. E’ l’ultima frontiera del “razzismo popolare”, dell’intolleranza fine a se stessa, frutto della semplice ignoranza. Si potrebbe dire, facendo i filosofi, che il razzismo è vecchio di millenni, nato con l’uomo. Differenza di pelle, di etnia, di razza, hanno portato i civili umani a farsi guerre, a scannarsi in nome di una presunta superiorità dell’uno sull’altro. E il tutto semplicemente perché uno è nero e l’altro è bianco. Va detto che oggi, però, questo termine viene usato troppo spesso, con abusi strumentali che nulla hanno a che vedere con lo schiavismo dei secoli passati.
E’ di questi giorni, infatti, il caso dei Rom espulsi dalla Francia in modo coatto. Immediate sono state le reazioni dell’Onu (che ormai parla più che lavorare) e della Chiesa Cattolica, la quale si è spinta a paragoni impropri, sostenendo che tra l’Olocausto hitleriano e le misure di Sarkozy non c’è differenza alcuna. In realtà, basterebbe dare una rapida spulciata ai regolamenti comunitari, i quali legittimano la Francia (ma qualunque altro Stato dell’Unione Europea) a dichiarare “persone non gradite” coloro che non sono in regola con i documenti. Il Vaticano dovrebbe saperlo. Solo dopo l’inferno della seconda guerra mondiale, dopo i milioni di esseri umani finiti nei forni crematori solo perché “di razza inferiore”, solo con l’avvio della decolonizzazione dei Paesi afro-asiatici, il razzismo è stato visto come qualcosa di orripilante, da cancellare dalla memoria e dal proprio modo di pensare l’altro, lo xenos di greca memoria. Rapidamente, ciò che prima faceva parte del costume popolare quotidiano, ciò che rappresentava una tranquilla ovvietà indiscussa, diventava aberrante. Un’evoluzione che ha cambiato, un po’ ipocritamente, anche termini della lingua comune. E così è diventato brutto definire “negro” l’uomo dalla pelle nera, benché questo sia il termine corretto, preferendo un più accettabile “nero” o “di colore”, come se i bianchi, i gialli e i rossi fossero trasparenti. Un’ipocrisia dilagante, in piena sintonia con il perbenismo della nostra società, cosiddetta moderna.
Il problema c’è, ed è grande, e certamente non va sottovalutato. Però il cambiamento nel modo di pensare non può essere repentino: sarebbe falso e imposto. Deve cambiare il modo di rapportarsi agli altri, a coloro che ci sembrano diversi, senza temerli e senza irriderli. E questo nulla a che vedere con i problemi connessi all’illegalità: chi sbaglia, deve pagare. Sia esso algerino, slavo, nigeriano o italiano. Per cambiare, bisogna iniziare dal proprio borgo, dal proprio paese, dalla propria città. E magari si scoprirà che, dietro un caftano o un turbante sikh, si celano le stesse passioni e le stesse idee. Provarci, non costa nulla.
E’ di questi giorni, infatti, il caso dei Rom espulsi dalla Francia in modo coatto. Immediate sono state le reazioni dell’Onu (che ormai parla più che lavorare) e della Chiesa Cattolica, la quale si è spinta a paragoni impropri, sostenendo che tra l’Olocausto hitleriano e le misure di Sarkozy non c’è differenza alcuna. In realtà, basterebbe dare una rapida spulciata ai regolamenti comunitari, i quali legittimano la Francia (ma qualunque altro Stato dell’Unione Europea) a dichiarare “persone non gradite” coloro che non sono in regola con i documenti. Il Vaticano dovrebbe saperlo. Solo dopo l’inferno della seconda guerra mondiale, dopo i milioni di esseri umani finiti nei forni crematori solo perché “di razza inferiore”, solo con l’avvio della decolonizzazione dei Paesi afro-asiatici, il razzismo è stato visto come qualcosa di orripilante, da cancellare dalla memoria e dal proprio modo di pensare l’altro, lo xenos di greca memoria. Rapidamente, ciò che prima faceva parte del costume popolare quotidiano, ciò che rappresentava una tranquilla ovvietà indiscussa, diventava aberrante. Un’evoluzione che ha cambiato, un po’ ipocritamente, anche termini della lingua comune. E così è diventato brutto definire “negro” l’uomo dalla pelle nera, benché questo sia il termine corretto, preferendo un più accettabile “nero” o “di colore”, come se i bianchi, i gialli e i rossi fossero trasparenti. Un’ipocrisia dilagante, in piena sintonia con il perbenismo della nostra società, cosiddetta moderna.
Il problema c’è, ed è grande, e certamente non va sottovalutato. Però il cambiamento nel modo di pensare non può essere repentino: sarebbe falso e imposto. Deve cambiare il modo di rapportarsi agli altri, a coloro che ci sembrano diversi, senza temerli e senza irriderli. E questo nulla a che vedere con i problemi connessi all’illegalità: chi sbaglia, deve pagare. Sia esso algerino, slavo, nigeriano o italiano. Per cambiare, bisogna iniziare dal proprio borgo, dal proprio paese, dalla propria città. E magari si scoprirà che, dietro un caftano o un turbante sikh, si celano le stesse passioni e le stesse idee. Provarci, non costa nulla.
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