Le primarie del Michigan
In nottata si svolgono sotto tono le primarie nel Michigan.
I vertici dei partiti repubblicano e democratico del Michigan hanno infatti deciso di anticipare le primarie al 15 gennaio, contravvenendo alla disposizione nazionale di non votare prima del 5 febbraio. Il Michigan, così come la Florida e il Sud Carolina, è stato penalizzato: i democratici hanno azzerato i delegati di questi Stati, i repubblicani li hanno solo dimezzati. Però entrambi i partiti locali hanno fatto ricorso contro queste decisioni: le sentenze sono attese nei prossimi mesi. Dopo l'azzeramento dei delegati (erano 156), i principali candidati democratici hanno deciso di non fare campagna elettorale in Michigan. Sfida al calor bianco invece tra i repubblicani, anche perché il Michigan, seppur dimezzato, assegna comunque 60 delegati alla convention nazionale di Minneapolis di settembre, otto in più di Iowa e New Hampshire messi insieme.
In Michigan per i repubblicani è lotta aperta. Lo Stato ha una forte presenza di evangelici di origine scandinava che potrebbero sostenere l'ex pastore Mike Huckabee (vincitore in Iowa) a scapito del mormone Mitt Romney (che si è aggiudicato il Wyoming), il quale se non dovesse vincere neanche qui vederebbe la sua candidatura offuscarsi. Un sondaggio McClatchy-Msnbc pone Romney in testa (30%) davanti a John McCain (vincitore in New Hampshire) con il 22% e solo terzo Huckabee con il 17%.Il vantaggio di Romney è dato dal fatto di essere nato in Michigan, Stato dove suo padre fu anche governatore una quarantina di anni fa.
Anche in Michigan, come nei precedenti Stati, non ha fatto campagna l'ex sindaco di New York Rudy Giuliani, che si vuole concentrare sulle primarie della Florida (57 delegati) di martedì 29 gennaio.
Le primarie dei democratici al momento conteranno zero. Non c'è stata campagna elettorale, inoltre Barack Obama e John Edwards hanno addirittura tolto i loro nomi dalle candidature ufficiali. Un sondaggio del Detroit News dà Hillary Clinton (che non dovrebbe avere difficoltà ad aggiudicarsi lo Stato) al 56%.
La polemica razzialeLa polemica in casa democratica si è concentrata sul ruolo di Martin Luther King. Obama ha accusato la Clinton di aver offeso il simbolo dell' "orgoglio nero". Lei ha ribattuto con un italiano "Sono stato travisato" e ha alzato i toni della polemica. Molti vedono in questa rivalità accesa in casa democratica lo spazio per l'entrata di Bloomberg come independente.
Bill il salvatore
Molti vedono nella risalita della Clinton due fattori:
- Parlare alle donne e ai giovani, vero punto di forza di Obama
- Il ritorno nella scena della campagna di Bill Clinton. In lui molti vedono la figura della vecchia politica ma di quella degli USA
Per evitare ogni dubbio chiariamo la situazione.
Democratici e repubblicani arriveranno alla convention con circa 4000 delegati ciascuno.
O meglio con un insieme di delegati e superdelegati.
I primi sono votati dalle primarie.
I secondi rappresentano l'estabilishment del partito e sono rappresentati da tutti i senatori, governatori ecc... che si schierano prima delle primarie.
Attualmente la situazione totale dopo due stati è la seguente cliccando qui.
Il "Magic Number" la soglia di delegati che il vincitore deve avere per diventare il candidato di partito.
Appuntamento a domani per i risultati del Michigan!
In questo spazio domani mattina pubblicheremo i risultati di questo turno
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