Inutile dire quanto i piccoli esserini blu siano riusciti a conquistare i bambini e quanto coloro che hanno avuto l'idea di crearne un merchandising si siano arricchiti. Io ad esempio, oltre ai 33 giri con le prime sigle interpretate da Cristina D'Avena e ad alcuni puzzle che conservo ancora con cura, avevo una collezione stupenda dei personaggini, con tanto di casette a forma di fungo, automobiline e quant'altro. Punto di forza: Bontina, la puffetta dai capelli rossi e dal vestitino rosa.
Attorno a questo cartoon hanno preso vita delle strampalate teorie religiose e politiche che vedevano i Puffi o comunisti - con Grande Puffo associato a Stalin -, o massoni, oppure ancora personaggi dediti al satanismo.
A me però piace ricordarli come creaturine blu con calzoni e buffo cappello, apparentemente uguali d'aspetto, ma tanto diversi caratterialmente. E mi piace ricordare come Gargamella e Birba, nonostante gli astuti piani progettati ogni giorno, non siano mai riusciti ad intrappolarli.
Temo solo una cosa: la poca modernità del cartoon rispetto a ciò che i bambini di oggi, troppo smaliziati, sono abituati a vedere in tv.
Una curiosità: anche i Puffi hanno avuto il loro spin-off, ossia John & Solfami, un cavaliere e il suo fido e stonato scudiero.
Vediamo insieme alcune delle sigle che hanno accompagnato le sei stagioni dei Puffi.
La primissima sigla, La canzone dei puffi (noi puffi siam così, noi siamo i Puffi blu, siam alti su per giù due melo o poco più...chi non la ricorda?) interpretata da una Cristina D'Avena che dimostra 25 anni più di oggi in una trasmissione tv dell'epoca.
I Puffi son sempre in festa, rallegrano la foresta ed ora ques'allegria è dentro di te. Notare l'inizio identico alla sigla di Memole dolce Memole.
I Puffi sanno che un tesoro c'è, è il fiore accanto a te.
[BimBumBobs]
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